Musei d'arte e il mare che esplode oltre il confine visibile.
La Sicilia del Gattopardo
I dintorni di Contessa Entellina vi immergono in altre dimensioni paesaggistiche. Attraversando tortuose vallate, vi troverete di fronte ad un grande massiccio roccioso, l’altopiano gessoso Rocca d’Entella.
Dal 2000 Donnafugata sostiene gli scavi archeologici su questa rocca: condotti dalla Scuola Normale di Pisa, in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Culturali, hanno lo scopo di contribuire alla conoscenza della civiltà Elima presente qui dal IV secolo a.C., dedita all’agricoltura e in particolare alla coltivazione della vite proprio là dove Donnafugata ha oggi le sue vigne. Non a caso quindi, uno dei vini più noti dell’azienda ha preso il nome latino di Entella e cioè “Anthìlia”.
A 3 km circa dalla Tenuta di Donnafugata, sullo S.V. Palermo-Sciacca, si trova Santa Margherita di Belìce.
Distrutta per il 90% dal terremoto del 1968, conserva il palazzo Filangeri di Cutò che fu la casa di campagna di G. Tomasi di Lampedusa e nel "Gattopardo" venne descritto come il "palazzo di Donnafugata". Qui ha sede il museo dove è custodito il manoscritto originale e fra i tanti materiali alcune interviste a Claudia Cardinale e Alain Delon, indimenticabili interpreti del film di Luchino Visconti. Da non perdere la visita al giardino annesso al museo, con fontane e rare piante secolare.
La Sicilia del Gattopardo
Tra le colline di Contessa Entellina, si trovano i vigneti dove nasce Donnafugata. Qui accogliamo i winelover per visite e degustazioni negli affascinanti ambienti della villa di famiglia, dove ogni dettaglio racconta la personalità ed il gusto di Giacomo e Gabriella, i fondatori di Donnafugata.